Che differenza c'è tra tatuaggio artistico e tatuaggio semipermanente?

Che differenza c'è tra tatuaggio artistico e tatuaggio semipermanente?

Le credenze riguardo queste due discipline della dermopigmentazione hanno portato tipicamente a credere che il tatuaggio artistico sia una pratica più invasiva, duratura ed effettuata in ambienti meno igienici, mentre il tatuaggio semipermanente sia più superficiale e quindi meno lesivo per la pelle, sparisca del tutto dopo qualche mese e venga effettuato in ambienti con standard igienici più alti.

La conseguenza di queste credenze ritrovo la spesso nel mio studio, quando incontro clienti che approcciano al tatuaggio semipermanente con una certa “incoscenza” nella richieste stilistiche, preparazione della pelle sia e nel rispetto delle indicazioni post trattamento.

Devi tenere presente che il tatuaggio artistico e quello semipermanente operano nella stessa porzione di cute, ovvero a livello dermico: strato intermedio tra epidermide e ipoderma. Quando si tatua è fondamentale depositare il pigmento in questo strato poiché qualora venisse depositato nell’epidermide sparirebbe nei tempi del naturale turn over cellulare mentre nell’ipoderma si allargherebbe, potrebbe subire migrazioni oppure, a causa dell’eccessivo sanguinamento, potrebbe non attecchire proprio. Sbagliare porzione di cute durante il tatuaggio può portare anche a conseguenze più serie: non di rado mi sono imbattuta in esiti cicatriziali più o meno evidenti o, ad esempio, in alopecie cicatriziali del sopracciglio (=perdita dei peli e mancata ricrescita) dovute a trattamenti effettuati da altri operatori. Tutto questo per dire che, in termini di lesione sulla pelle ed invasività, tatuaggio artistico e semipermanente (incluso microblading) non hanno differenze!

Il pregiudizio nei confronti della presunta scarsa di igiene dello studio del tatuatore artistico che spesso mi viene riportata è del tutto infondato. Tatuatore artistico e operatore di trucco permanente (ma anche tricopigmentazione, paramedicale ecc..) devono seguire le stesse stringenti disposizioni di legge riguardo l’utilizzo di materiale monouso, santificazione degli ambienti, utilizzo di dpi e smaltimento dei rifiuti pericolosi. Alcuni operatori tra cui anche io, indifferentemente dal tipo di tatuaggio che stanno per effettuare, scelgono di utilizzare anche alcuni dpi attualmente non obbligatori come camici e cuffie.


La differenza sostanziale è data invece dai pigmenti. Il tatuaggio artistico è definitivo, resta nella pelle per tutta la vita anche se con leggere mutazioni di colore e perdita di definizione. Il tatuaggio semipermanente (soprattutto nel trucco permanente) deve sbiadire progressivamente in modo da poter essere modificato per seguire i cambiamenti fisiologici della morfologia della volto. Le molecole dei pigmenti semipermanenti sono incapsulate da un film biocompatibile (es.amido di mais) che permette ai macrofagi del nostro sistema immunitario di riconoscerle e “mangiarle” mentre quelle dei pigmenti da tatuaggio artistico sono filmate da resine acriliche che non li rendono riassorbibili.

La velocità con cui il tuo sistema immunitario agirà sul pigmento è del tutto soggettiva per questo non posso essere certa che, ad esempio dopo due anni, il tuo tatuaggio semipermanente sarà completamente sparito. Per questo e per altri motivi che vedremo più avanti è fondamentale che tu scelga di sottoporti a trattamenti di tatuaggio semipermanente solo con operatori qualificati e competenti.